CAMMINARE


Cammini sotto il sole.
Ti guardo.
Tale è la grazia con cui
il corpo si muove
che non ti stacco
gli occhi di dosso.
Ti immagino
come non dovrei.
Questa impudicizia
mi rende vivo
e vola
nel mio cielo
la tua farfalla.

A.P

ANCORA LA PANCHINA


Vicini,
seduti sulla panchina,
ho visto nei tuoi occhi
timidezza e insicurezza,
possibile!
Solo tu saprai dirmi
se ho sbagliato,
ma non vorrai.

A.P.

il piacere

Naufrago,
sul lido dei tuoi pensieri.
Incosciente assaporo
il piacere.
Il timbro suadente
della voce
risveglia
il desiderio.
Mi perdo
in una carezza.
Piacere morbido,
fresca giovinezza,
mito della bellezza.

a.p.

Silenzio

Perdonami per aver cercato
di scaldarmi al tuo fuoco.
La lacrima che cade
è disperazione.
Se potessi ucciderei l’illusione
del cuore e della mente
e costruirei un monumento mostruoso
alla stupidità del maschio.
Anche l’uragano di furore
che grida ancora il tuo nome,
alla fine si placherà
e non rimarrà
che un mucchio di foglie orribili.
Ho deterso le mani peccatrici
dal tuo odore di donna,
esiliato in perpetuo il sogno
e nel mare deserto
non vola più il gabbiano.
Solo si sente, assiduo,
il rumore della risacca,
altrimenti è silenzio.