Estate
I tuoi occhi si abbinano
al mio malinconico tramonto.
Vorrei vederti ,
su una spiaggia antica,
nuda, nel sole d’agosto.
I neri capelli sparsi,
gli occhi socchiusi,
il corpo d’oro mischiato
con la sabbia.
Un ginocchio dolcemente reclinato,
la mano, sul pube,
copre per non coprire.
Io vicino a te.
La bocca arsa dal desiderio,
negli occhi la favola che sei.
Una carezza.
Un brivido corre sulla pelle.
Granelli di sabbia cadono,
lisciando i fianchi.
Sensualità e lascivia
nell’ora del ricordo.
A.P.
Se fossi Gesù
Se fossi Gesù
vorrei morire a Bagdad;
su una croce americana
per compiacere gli uni,
su una croce sannita
per compiacere gli altri.
Se fossi Gesù
vorrei morire
in una mensa, tra i soldati,
straziato da un mortaio iracheno
o per strada colpito,
inconsapevole, da una raffica U.S.A..
Se fossi Giuseppe
prenderei mio figlio, Gesù,
e andrei a vivere nel deserto
tra le tentazioni del diavolo,
ma lontano dagli uomini.
A.P.
Se fossi Gesù
vorrei morire a Bagdad;
su una croce americana
per compiacere gli uni,
su una croce sannita
per compiacere gli altri.
Se fossi Gesù
vorrei morire
in una mensa, tra i soldati,
straziato da un mortaio iracheno
o per strada colpito,
inconsapevole, da una raffica U.S.A..
Se fossi Giuseppe
prenderei mio figlio, Gesù,
e andrei a vivere nel deserto
tra le tentazioni del diavolo,
ma lontano dagli uomini.
A.P.
gli ultimi versi
Se sono gli ultimi versi
che ti scrivo
vorrei che fossero sereni.
Privo del tuo sorriso,
dei tuoi occhi,
ma soprattutto del tuo odore
di donna sensuale,
cado in depressione.
Grazie
per le sensazioni,
per i ricordi che ho
e per i castelli che,
con questi, costruirò.
Bimba,
buon compleanno,
non in rima,
ma con il rimpianto
nel cuore.
La tua voce
melliflua
chiama il sogno.
A.P.
che ti scrivo
vorrei che fossero sereni.
Privo del tuo sorriso,
dei tuoi occhi,
ma soprattutto del tuo odore
di donna sensuale,
cado in depressione.
Grazie
per le sensazioni,
per i ricordi che ho
e per i castelli che,
con questi, costruirò.
Bimba,
buon compleanno,
non in rima,
ma con il rimpianto
nel cuore.
La tua voce
melliflua
chiama il sogno.
A.P.
bella
Eri bella ieri sera.
Il tuo sorriso,
spuma del mare,
mi ha colpito
come un uragano,
come una gioia
che solleva l’anima.
Non sapevo se volare,
o darti il mondo
che tenevo chiuso
in una mano.
Una sensazione,
un attimo irripetibile
di un amore vano.
Solo le parole rimangono.
Eri bella ieri sera.
A.P.
Il tuo sorriso,
spuma del mare,
mi ha colpito
come un uragano,
come una gioia
che solleva l’anima.
Non sapevo se volare,
o darti il mondo
che tenevo chiuso
in una mano.
Una sensazione,
un attimo irripetibile
di un amore vano.
Solo le parole rimangono.
Eri bella ieri sera.
A.P.
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